Come era ampiamente prevedibile Marko Livaja ci ha pensato qualche ora e poi ha chiesto scusa ai tifosi a cui aveva rivolto discutibili insulti. Livaja, nato a Spalato nel 1993, è un calciatore croato, attaccante dell’Atalanta in comproprietà con l’Inter. La nazionalità o l’etnia, come spesso accade quando i tifosi più accesi (o più incivili) perdono le staffe, diventano automaticamente i primi elementi per sfogare la propria rabbia verso il calciatore. Nel caso dei popoli slavi l’insulto più in voga negli stadi italiani è “zingaro”, termine ormai comunemente utilizzato nei contesti più disparati e con tutta l’accezione negativa del caso.
Lo scontro dialettico on i tifosi orobici era iniziato a ieri, nel corso del match casalingo perso per 2-1 contro il Verona, quando Livaja viene sostituito da Stefano Colantuono, dopo 51 minuti di gioco. I tifosi fischiano e insultano il giocatore croato, Livaja si porta il dito alla bocca, zittendo i suoi detrattori. Il battibecco potrebbe terminare qui, ma il calciatore, evidente colpito dalle offese, si sfoga su Facebook dove nel frattempo altri tifosi lo avevano preso di mira: “Venite in Croazia con me, italiani bastardi, ci vediamo a Zingonia!“.
Successivamente Livaja si scusa e spiega da dove nasce la sua rabbia:
“Scrivo queste poche righe per scusarmi con tutti quelli che si sono sentiti offesi, ma ho perso la testa nei confronti di quei pochi tifosi che hanno pesantemente offeso mia madre. Pochi “razzisti” che mi hanno chiamato zingaro con insulti ancora più gravi legati anche alla mia nazionalità. Mi auguro di non avere più queste reazioni, ma spero anche di essere criticato solo per le mie prestazioni sul campo. Colgo l’occasione per fare a tutti gli auguri di una serena Pasqua”.
Nell’Atalanta Livaja, in un anno e mezzo, ha totalizzato 34 partite e 6 gol. E’ successo già in passato con molti altri calciatori (ad esempio Osvaldo nella Roma) di assistere a guerre infinite con i tifosi e, presumibilmente, l’Atalanta farà in modo di privarsi del croato.
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